lunedì 26 marzo 2007

CAMP EDERLE

NO DAL MOLIN e NO TAV !
Abbiamo conosciuto l'assemblea permanente No dal Molin sui prati di Venaus il 9 dicembre 2006, a un anno dalla liberazione, è abbiamo riconosciuto nella loro lotta basi dcomuni alla nostra. Anche da Vicenza il richiamo diretto è alla Val di Susa e lo abbiamo visto nelle parole d'ordine, nei temi e nella partecipazione popolare alla battaglia. Il nostro modo per esprimere solidarietà e unire le due lotte è stato questo, manifestare la nopstra solidarietà in 800 per le vie di Bussoleno con il vento della nostra Valle in faccia e terminare la mobilitazione cn il blocco della stazione, invadendo i binari e restandoci per quasi un'ora, in collegamento telefonico con Vicenza. E' un dato importante per noi, è un passo avanti nel nostro cammino. La saldatura tra due popolazioni che si oppongono rivendicando il diritto a decidere del proprio futuro è tra le cose maggiori che la lotta no tav ha esportato in tutta Italia. Andremo a Vicenza al più presto a portare la nostra solidarietà i il nostro incoraggiamento: sarà dura!

(da: www.notav.info)




CAMP EDERLE

A Vicenza si trova la caserma Ederle; una base statunitense che “ospita” già 6mila soldati.Ora il governo “amico” (degli amici) capeggiato da Romano Prodi ha dato il suo assenso a un estensione della base ,da realizzarsi sul terreno dell’aereoporto dal Molin: prima tranche nel 2007; a pieno regime nel 2010.
si tratta, invece, della completa riconversione della strategia e della dislocazione delle forze armate americane in Europa. Vicenza già ora “ospita”, oltre ai 6 mila della Ederle, un quartiere blindato e vietato detto Villaggio della pace, vari magazzini in zona industriale, più due siti in provincia a Tormeno e Longare, incluso il “Pluto” dove per vent'anni sono stati stoccati missili a testata nucleare.
Nella prevista riorganizzazione, acquisendo il Dal Molin attualmente aeroporto militare italiano in via di dismissione e insieme con i conti in rosso, Vicenza diverrebbe la più potente base americana in Europa. Qui verrebbe costruita la nuova 173a Brigata aerotrasportata, che triplica la forza e gli organici di quella ora divisa tra qui e le basi tedesche di Bamberga e Schweinfurt.Il suo rafforzamento organico prevede
l'arrivo di altri 5000 militari e come dotazioni: 55 tank M1 Abrams, 85 veicoli corazzati da combattimento, 14 mortai pesanti semoventi, 40 jeep humvee con sistemi elettronici da ricognizione, due nuclei di aerei spia telecomandati Predator, una sezione di intelligence con ogni diavoleria elettronica, due batterie di artiglieria con obici semoventi i micidiali lanciarazzi multipli a lungo raggio Mrls, quanto basta per cancellare una metropoli.

Come ha dichiarato il generale James L. Jones, comandante delle forze armate Usa in Europa, al Senato americano già nel marzo 2005, "la 173a Brigata aerotrasportata sarà ampliata in Brigade Combat Team", cioè una sorta di maglio mobile con la potenza di fuoco di una divisione, "e rimarrà in Italia, in prossimità della base aerea di Aviano, suo centro d'impiego primario. Usareur (U. S. Army Europe, ndr) ha piani per espandere impianti e infrastrutture nell'area di Vicenza, includendo le strutture militari americane all'aeroporto Dal Molin favorendone la crescita attraverso la ristrutturazione".

Come detto sopra già un anno prima si parlava di ampliare la base,sappiamo oggi che questa situazione è stata maldestramente sottaciuta per tre anni,infatti,come ha dichiarato il sindaco di Vicenza Hüllweck( curiosamente distintosi per aver inventato il “silenzio-dissenso”: "In assenza di un riscontro si riterrà che il Comune di Vicenza abbia espresso parere negativo"): "Me ne accennò la prima volta, nel marzo 2004, il consigliere politico del comando militare Usa a Vicenza, Vincent Figliomeni, durante una rituale visita di cortesia del comandante della Ederle".
Un anno dopo gli yankee gli rinfrescano la memoria,lui chiede perchè vogliano proprio il Dal Molin e,se hanno intenzione di usarlo come aereoporto,qusta,stando a Hüllweck,è la rassicurazione degli “alleati”: "Non intendiamo usare la pista, i nostri soldati si sposteranno alla base aerea di Aviano in pullman e solo di notte".
Già la vediamo,la 173° brigata statunitense in pullman sull’autostrada,magari ingorgata nel passante di Mestre.

A maggio arrivano in Consiglio comunale tre colonnelli Usa e presentano un malloppo di trecento pagine con tutti i progetti delle nuove strutture previste al Dal Molin: la caserma a otto palazzine a pettine di quattro piani più uno alla mensa per 800-1.300 persone, più due autopark di sei piani, depositi, negozi, due ristoranti, fast food, barbiere, fino ai 14 metri quadri per la pompa di benzina. L'investimento Usa è pari a 306 milioni di dollari per la sola prima fase da chiudere entro il 2007: la tabella sta nella relazione del citato generale Jones alla Commissione Forze armate del Senato americano del 7 marzo scorso, sono inclusi anche 26 milioni per il Centro fitness, 52 per il mini-ospedale, 31 per la scuola elementare americana all Ederle. Il complesso dovrebbe operare a pieno regime nel 2010, con una spesa finale sul miliardo di dollari.

DIVERSE FACCIE... ...STESSI SERVI

La presa di posizione del governo Prodi in merito all’ampliamento della base militare USA di “Camp Ederle” è giustificata dal fatto che la città di Vicenza si è espressa favorevolmente alla costruzione – attraverso un voto del Consiglio Comunale – ed essendo il governo “rispettoso” delle scelte locali (e degli impegni assunti dal precedente governo) “non ha potuto” far altro che dare il via libero ai lavori.
Sappiamo tutti che questa è una palla colossale,che certe decisioni (come questa) non posson esser prese da realtà locali.
Vogliono farci credere che, in seguito dichiarazioni di Prodi e del governo, all’interno della maggioranza si starebbe determinando un forte scontro intanto c’è già chi minaccia di non votare il prossimo decreto di ri-finanziamento della missione in Afghanistan. Insomma il solito teatrino in cui la “sinistra radicale” fa finta di fare la voce grossa, mentre il centro-destra accusa il Governo di subalternità alla “sinistra radicale” e cazzate simili . Nessun partito di governo farà assolutamente nulla contro la (propria) decisione di dare il via libera ai lavori di ampliamento della base.
Non stupiamoci,d’altronde nessun partito ha fatto nulla contro le missioni in Afghanistan e in Libano, contro lo scippo del TFR, contro la finanziaria di “lacrime e sangue”, contro l’aumento delle spese militari e contro tutte le tante altre misure anti-popolari portate avanti da questo governo in con quello precedente.
Così come in perfetta continuità con il precedente governo di centro-destra anche questo di centro-sinistra s’inginocchia alle richieste dei padroni di Washington che non hanno scelto di ampliare Vicenza caso, ma perché si colloca in un punto centrale per la strategia geopolitica americana verso il Mediterraneo, Medio Oriente e Asia centrale.
E con questa scelta il governo si assume la responsabilità politica di avallare i disegni di “guerra infinita” degli USA contro il cosiddetto “terrorismo” (con la quale gi USA conducono “alla ragione” quei paesi,spesso ricchi di risorse come l’Iraq,o in zone strategiche come la Somalia,che non vogliono sottostare al loro dominio).
È evidente ; esiste un “polo unico capitalistico” che porta avanti una medesima politica a dimostrazione che alla base delle scelte di governo ci stanno interessi economici, politici, e militari e non certo la volontà popolare.
Qualcuno si era illuso che la “cacciata” di Berlusconi e la vittoria elettorale del centro-sinistra avrebbe portato ad una inversione di tendenza nella politica sociale e internazionale, visto l’andazzo per quanto riguarda la politica sociale: scippo del TFR,pensioni ecc... . Ecco ,con la base di Vicenza,un perfetto esempio dei cambiamenti nel campo della politica internazionale: meno che nulla.

L’ampliamnto della già esistente base (Camp Ederle) ingloberà l'aeroporto civile Dal Molin, trasformandolo nella base logistica più importante dell'esercito americano, e ospiterà la 173^ Airborne Brigade, attualmente impegnata a massacrare il popolo irakeno.
la nuova base di Vicenza, permetterà al governo Prodi di rivendicare comunque il proprio "contributo logistico" all'occupazione militare dell'Irak, nonostante il ritiro delle truppe italiane.
Un contributo fondato sulla rapina dei soldi dei lavoratori e delle lavoratrici: non si trovano i soldi per le pensioni, per la sanità e per le scuole, ma ogni anno si regalano alle basi militari Usa in Italia centinaia di milioni di Euro, cioé il 37% dei loro costi operativi, che in base agli accordi con il governo Usa, devono essere pagati dai contribuenti italiani!.

I COSTI DELLA FEDELTA’ ATLANTICA

Non c’è che dire,governo amico o nemico che sia,nel nostro paese i conti sono sempre in rosso.
Naturalmente,a detta dei governanti “amici” di turno la colpa è sempre del governo che li ha preceduti.
Oggi parliamo di un argomento solitamente sulla bocca di tutti: i soldi.

Quanti soldi spende l’Italia per il mantenimento delle basi USA sul proprio territorio nazionale?
Il 2003 è l’ultimo anno che riporta le cifre ufficiali che parlano di ben 366,54,rappresentanti il 41%
Del costo totale di mantenimento delle basi USA in Italia.
La media del contributo europeo alla nato è del 28%,e l’Italia ,da sola, lo supera di gran lunga; prendiamo come esempio alcuni paesi europei: l’Inbghilterra sborsa il 27%,Il Belgio il 24%,il Portogallo sborsa solo il 3,6%;isomma indubbiamenti l’Italia è l’alleato (leggi SERVO) più “fedele”. Questi dati provengono dal dipartimento della difesa di Washington e compaiono in un
documento pubblicato ogni anno e intitolato “Allied
Contributions To The Common Defense.

“Common Defens”:sembra quasi una presa per il culo visto che le basi statunitensi presenti sul nostro territorio sono basi nazionali e non NATO,e le azioni che esse compiono (ad esempio lancio sull´Iraq
di un migliaio di parà partiti da Vicenza e che segnò
l´inizio dell´invasione Usa del 2003) sono decise direttamente a Washington e raramente condivise con il governo italiano,alla faccia della tanto sbandierata alleanza di cui berciano tutti i politici nostrani.
Ma,esattamente, “il 41%
Del costo totale di mantenimento delle basi USA in Italia” che cosa vuol dire ? Vul dire tante cose, dalla concessione a
titolo gratuito di terreni ed edifici ad esempio.
Oppure l’esenzione dalle spese telefoniche, esenzione dalla tassazione di beni
e servizi destinati ai militari Usa, manutenzione
delle basi (che, formalmente, sono "italiane").
A tutto ciò si vanno ad aggiungere le innumerevoli facilitazioni concesse ai militari e alle loro famiglie tra cui,a titolo d’esempio, ´acquisto della
benzina in esenzione di imposte e accise.
Così,mentre noi lavoriamo tutto il giorno per quattro soldi e siamo soli di fronte a incombenze finanziare quali la casa,il telefono,il dover mangiare tutti i giorni ecc... .
Il governo in carica (indipendentemente dal suo colore politico,tanto sempre servi sono...) aiuta i militari statunitensi a sopportare la “dura” permanenza nel nostro paese;utilizzato come portaerei sul mediterraneo da cui partono le “missioni” che seminano morte e distruzione negli in paesi come l’Iraq.

Per ulteriori approfondimenti segnalo il dossier Dal Molin presente sul sito www.altravicenza.it

Il blog del presidio permanente contro il Dal Molin: http://presidionodalmolin.splinder.com/



SABATO 17 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE A VICENZA, CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA USA, LE BASI DI GUERRA, CONTRO UN GOVERNO SERVO E NEMICO DEI LAVORATORI.